IMMANUEL M. CASANOWICZ

Sciamanesimo dei nativi siberiani Oltre la visione animistica della natura

PRESENTAZIONE

Il termine «sciamanesimo» è genericamente assegnato ad alcune dottrine e pratiche magico-religiose riscontrabili in comunità tradizionali nelle quali il sacerdote, o chi ne rivesta le funzioni, è uno sciamano. Con esso non s’identifica specificamente una religione, ma una certa attitudine ispirata a una visione animistica della natura secondo cui il mondo è pervaso da forze – dèi e spiriti – che influiscono attivamente sulla vita umana e con le quali alcuni possono entrare in intima relazione, controllandole e in tal modo facendosene mediatori.

Di fatto, che gli uomini – o alcuni tra essi – possano entrare in contatto con tali forze e utilizzarle per fini benevoli o malefici è una credenza universale, presupposto comune a magia e religione. Ma più precisamente, il termine «sciamanesimo » viene applicato a quei metodi semi-religiosi e semi-magici praticati dagli stregoni, operanti in stato di estasi, delle tribù aborigene della Siberia.

Lo Sciamanesimo di queste popolazioni – comunemente chiamate tribù uralo-altaiche – può essere considerato come una forma specializzata e particolarmente elaborata della pratica generale, che si trova qui associata a una tradizione complessa e articolata, apparentemente politeista o polidemonica, ma con un dio supremo a sovraintendere ogni cosa, a costituirne parte essenziale e centrale, al quale rapportarsi attraverso sacrifici, preghiere liturgiche, canti e formule.

Le radici dello Sciamanesimo affondano in una cosmogonia e in una griglia interpretativa della realtà sostanzialmente comuni a tutte le forme in cui si declina la tradizione sciamanica, secondo cui il mondo consta di tre regni o domini: quello superiore, composto da diciassette strati o cieli, costituisce il regno della luce, la dimora degli dèi e degli spiriti benevoli atti a proteggere e difendere il fragile genere umano; quello inferiore, composto da sette (o nove) strati o inferi, è il regno dell’oscurità, l’antro di creature diaboliche, demoni e dannati; intermedia tra i cieli e gl’inferi, è posta la superficie terrestre, il soggiorno della specie umana, cosicché questo regno di mezzo si trova nella zona d’influenza di entrambi i precedenti.

L’AUTORE

Immanuel Moses Casanowicz ha ricoperto il ruolo di Assistant Curator nel dipartimento di Archeologia del mondo antico (e in precedenza operato in quello di Studi orientali) presso lo United States National Museum di Washington.

Shamanism of the Natives of Siberia è stato originariamente pubblicato sull’«Annual report of the Board of regent of the Smithsonian institution for the year ending June 30, 1924» (Government Printing Office, Washington 1925).

SOMMARIO

Premessa – Area del culto sciamanico – Cosmogonia e visione del mondo nello Sciamanesimo – Definizione di «sciamano» – Incarico dello sciamano – Iniziazione dello sciamano – Consacrazione dello sciamano – Sciamani e sciamane – Sciamani bianchi e neri – Sciamani incarnati in animali – Sciamani morti – Aspetto e vestito dello sciamano – Funzioni dello sciamano – Lo sciamano siberiano a confronto con il medicine man dei nativi nord-americani – Lo Sciamanesimo a confronto con il Feticismo – Lo sciamano in azione – Purificazione della yurta – Ascendente dello sciamano – Attitudine mentale dello sciamano – A proposito di «animismo» e di «sciamanesimo» – «La questione dello sciamanesimo» in Mircea Eliade.

VESTE TIPOGRAFICA

Formato tascabile 19,5 cm x 10,5 cm; copertina in cartoncino vergato Cordenons “Dalì” perla 200 gsm (con alette da 7,5 cm); pagine interne in carta Favini “Aralda” avorio 120 gsm; stampa offset tipografica; brossura cucita a filo di refe.

SCHEDA

Immanuel M. Casanowicz, Sciamanesimo dei nativi siberiani, Harmonia Mundi, Torino 2017.

96 pagine

collana tascabile MONOGRAFIE, titolo n. 6

ISBN 978–88–99734–05–3

QUARTA DI COPERTINA

L’attività dello sciamano come sacerdote o sacrificatore, incantatore degli spiriti e profeta, si esprime in una sorta di mystery play di cui Casanowicz, in questo studio pionieristico, presenta una circostanziata esposizione. Quand’anche non sia stato, un tempo, il «culto comune a tutti i popoli turanici» o addirittura «la religione più antica del mondo», come alcuni sono inclini a supporre, è alquanto plausibile che lo Sciamanesimo rappresenti un fenomeno antichissimo, relativamente primordiale, la cui indagine riveste il massimo interesse in una prospettiva di comparazione con il simbolismo proprio a tradizioni iniziatiche tuttora vitali e praticate.

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About IMMANUEL M. CASANOWICZ

Immanuel Moses Casanowicz ha ricoperto il ruolo di Assistant Curator nel dipartimento di Archeologia del mondo antico (e in precedenza operato in quello di Studi orientali) presso lo United States National Museum di Washington. Il suo studio pionieristico intorno alla tradizione sciamanica, elaborato in seno alla Smithsonian institution nel 1924, e all’epoca segnalato da Ânanda K. Coomaraswamy a René Guénon, è stato il riferimento di tutta la successiva letteratura novecentesca sull'argomento, ivi compreso, per quanto concerne l’aspetto documentale, del celebre volume di Mircea Eliade, Le Chamanisme et les techniques archaïques de l’extase.