PRESENTAZIONE
È noto come le origini della Massoneria moderna siano avvolte dal mistero. Apparentemente vi sono poche prove dell’esistenza di questo movimento prima della formazione della Grand Lodge of London and Westminster, il 24 giugno 1717, fatto salvo per la notevole eccezione di Elias Ashmole, che fu «fatto» libero muratore una settantina di anni prima, a Warrington nel Cheshire.
Giacché abbiamo poche informazioni sugli altri membri di questa loggia, si è ritenuto per molto tempo che si trattasse di una forma precoce di realtà «speculativa», anche se trascorsero quasi quarant’anni, dopo la formazione della suddetta Grand Lodge, fino al primo impiego di questo termine. L’espressione originale utilizzata dalle prime Constitutions massoniche del 1723 era «Libero e Accettato»; tuttavia, quest’espressione è stata ripetutamente mal compresa.
Numerosi ricercatori hanno anche congegnato elaborate teorie delle origini basate su una interpretazione di questi termini, senza prima cercare di darne una definizione accurata. Knoop e Jones, nel secolo XX, hanno rilevato che ciò era in gran parte dovuto al fatto che una parte preponderante di autori considerava la Libera Muratoria «come qualcosa d’interamente a margine della storia ordinaria», un argomento estraneo alla corrente dominante della ricerca storica. Di conseguenza, si è scritto molto senza una direzione metodologica precisa. Se si vogliono comprendere meglio le origini del movimento e la sua influenza, è d’importanza centrale operare un’analisi scientifica della terminologia utilizzata dalla Massoneria moderna negli anni della sua formazione.
Questo studio si propone di affrontare l’etimologia dei termini «Libero e Accettato» mettendo in rilievo una pecca fatale su cui riposa una parte rilevante della letteratura massonica e che ha alterato il modo in cui gli storiografi hanno abitualmente interpretato le radici del movimento.
L’AUTORE
Matthew D. J. Scanlan, storico della Libera Muratoria, collaboratore di autorevoli riviste massoniche e membro del Centro de Estudios Históricos de la Masonería Española, è stato Deputy Editor della prestigiosa «Freemason Today» (United Grand Lodge of England), Conference Organiser al Canonbury Masonic Research Centre e Assistant Curator presso la Biblioteca e il Museo della Freemasons’ Hall di Londra.
I suoi lavori sono apparsi in Europa e Nord America con Brill Publishers, Honoré Champion, Walter de Gruyter e Columbia University Press.
«Freemasonry and the Mystery of the Acception» è originariamente apparso (in lingua inglese) nel volume Freemasonry on both sides of the Atlantic, East European Monographs, Boulder 2002.
SOMMARIO
Premessa – Elias Ashmole e la Massoneria – Il termine «Freemason» – L’esistenza delle logge – La Compagnia dei liberi muratori di Londra – L’«Acception» – Regolamenti del Mestiere – Il Dr. Robert Plot – Randle Holme III – La Parola dei Massoni – Il Dr. Edward Stillingfleet – Sir Christopher Wren – Conto alla rovescia verso una Grand Lodge.
VESTE TIPOGRAFICA
Formato tascabile 19,5 cm x 10,5 cm; copertina in cartoncino vergato Cordenons “Dalì” perla 200 gsm (con alette da 7,5 cm); pagine interne in carta Favini “Aralda” avorio 120 gsm; stampa offset tipografica; brossura cucita a filo di refe.

SCHEDA
Matthew D. J. Scanlan, La Libera Muratoria e il mistero dell’«Accettazione», trad. it. di Fabrizio Alfieri, Harmonia Mundi, Torino 2016.
144 pagine
collana tascabile MONOGRAFIE, titolo n. 1
ISBN 978–88–99734–00–8
QUARTA DI COPERTINA
In spregio ai documenti fondatori, all’insegnamento tramandato da bocca a orecchio e a ogni logica argomentativa, si è dogmaticamente cristallizzata in certa letteratura massonica contemporanea la convinzione che la Libera Muratoria, quale via iniziatica, si configuri come una realtà segnata da una irreparabile cesura con l’antico esercizio del mestiere. Attraverso una minuziosa indagine documentale, Matthew D. J. Scanlan demolisce quella ipotesi senza fondamenti rilevandone la «pecca fatale». Così, il suo prezioso lavoro apporta tutte le testimonianze storiche a quanto già ampiamente dimostrato sul piano dottrinale da quei massoni che, in ogni epoca, mai asserviti alle correnti ideologiche dominanti, hanno scelto di essere veramente liberi.